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Girando l'isola |
Marina Chiaiolella. Proseguendo per la strada principale, che dopo il cimitero prende il nome di Via Flavio Gioia, si ritorna nel centro cittadino, sul tratto della Via Vittorio Emanuele II che collega la chiesa di S. Antonio Abate a Piazza Olmo(da un annoso albero che qui sorgeva nei tempi passati). Da Piazza Olmo, attraverso Via Pizzàco (sulla sinistra) è possibile arrivare ad una discesa a mare, caratterizzata da oltre 186 scalini che conducono alla spiaggia della Chiaia. Proseguendo dritto si arriva invece alla Via Mons. Dom. Scotto Pagliara che ci porta dinanzi alla chiesa di S. Antonio di Padova fondata nel 1635 da Scipione e Giacomo Cacciuttolo, il cui stemma figura sulla facciata. Da questo punto è possibile imboccare la nuova Via IV Novembre che conduce alla punta di Pizzàco, dove sulla via Raia c'è la pretesa casa di Graziella -l'eroina del romanzo di A. de Lamartine- dove abitò lo storico d'arte Cesare Brandi. Dallo spiazzo della chiesa è possibile anche imboccare la Via Lavadera che raggiunge il quadrivio delle Centane; qui si svolta a sinistra e superato il maestoso palazzo Guarracino (già casino di caccia dei Borboni, si perviene al belvedere delle Centane, con veduta sull'insenatura del Carbogno, nella parte suddoccidentale dell'isola. La strada a destra della chiesa di Sant’Antonio prende invece il nome di Giovanni da Procida, un noto cittadino salernitano, protagonista dei Vespri Siciliani, che agli albori del XIII sec. era feudatario dell'isola. Lungo la strada Giovanni da Procida troviamo sulla sinistra la cosiddetta Torre degli Infernali, presumibile castello del feudatario dell'isola, caratterizzata da una fuga di archi alla sommità del muro di cinta; di fronte, sulla destra, attraverso la via M. Morgantini in località "Campo Inglese" (dove bivaccarono i soldati inglesi durante l'occupazione del 1799) è possibile arrivare alla spiaggia di Ciraccio. In questa zona si trovano i resti di una delle tre torri dell'isola e quivi, nel 1950, sono state rinvenute tombe di età preromana. Si ritorna sulla Via Giovanni da Procida e si prosegue raggiungendo la zone delle "parùle", terreni già paludosi irrigati con l'impiego di caratteristiche norie, che estraevano l'acqua da pozzi artesiani. La via principale conduce alla "Chiaiolella" (spiaggiolella, piccola spiaggia), l'ultima marina dell'isola, oggi attrezzata a porto turistico, dove si trovano alcuni degli alberghi e ristoranti più frequentati dell'isola. Tra le caratteristiche case a schiera si erge il Santuario di San Giuseppe (XIX sec.). Oltre la Chiaiolella, percorrendo Via Simone Schiano si giunge alla bellissima villa Chiaiozza, fatta costruire nell'immediato ultimo dopoguerra dal console inglese M. Wentworty Gurney in stile neoclassico. La strada reca, poi, alla località "Socciaro", una verde e panoramica zona che guarda ad est il golfo di Napoli e ad Ovest l'isola d'Ischia. |
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