![]() |
|
|
|
Vivara. Dalla Chiaiolella è possibile raggiungere anche la collina di Santa Margherita, dove si trovano i resti del cenobio di S. Margherita vecchia. Questa collina è collegata con un ponte all'isola di Vivaro(per altri Vivara). Lisola di Vivara, la più piccola delle isole partenopee, è ciò che resta di un cratere circolare, uno dei tanti della composizione vulcanica dei Campi Flegrei. A guardarla bene, ciò appare con molta evidenza: lisola di Vivara non è altro che la porzione occidentale delloriginario cratere vulcanico delimitato dalla collinetta di Santa Margherita, dallistmo in parte sommerso che collega Vivara a Procida e da Vivara stessa. Questa particolare conca invasa dal mare forma lattuale Golfo di Genito. Vivara ha la forma di una mezzaluna, una superficie di 0,38 Kilometri quadrati, un perimetro di 3 Km ed unaltezza massima di 109(s.l.m.), grazie alla quale è stata scelta, in diverse epoche, dapprima come torre di segnalazione mediante laccensione di fuochi, e successivamente come territorio di passaggio dellacquedotto campano che, dalla terra ferma, provvede allapprovvigionamento idrico di Ischia. Lisolotto di Vivara è dal 18 Luglio 1940 di proprietà dellOspedale Civico Albano Francescano, grazie al lascito testamentario del dr. Domenico Scotto Lachianca, che nominò lOspedale Civico di Procida, erede universale dei propri beni. Nel 1972, a causa della sua scarsa redditività economica, Vivara era sul punto di essere venduta ad una società di investimento che voleva trasformarla in un villaggio turistico con porticciolo, funivia e pista di eliporto. Le proteste delle associazioni naturalistiche, WWF in testa, e lintervento della Regione Campania evitarono tale pericolo. Anzi nello stesso anno, la Regione Campania decise di prendere in fitto Vivara e nel 1974, con decreto del Presidente della Giunta Regionale, le ha riconosciuto lo status di oasi di protezione naturale, di inestimabile valore, dove prosperano flora e fauna. Nel 1977 fu stipulata una convenzione tra la Regione Campania e lunione Trifoglio, unassociazione naturalistica presieduta dal prof. Giorgio Punzo, che fino al 1993, ha svolto sullisolotto, gratuitamente, opera di salvaguardia e di educazione per i ragazzi. Per accogliere degnamente la Principessa Maria Josè (moglie di Re Umberto di Savoia), che desiderava passeggiare per Vivara, fu costruita (negli anni 30) lattuale scala di accesso allisolotto, che prima era un canalone. Il ponte invece fu costruito nel 1957 dallacquedotto campano, che tuttora ne è proprietario, per portare lacqua dalla terraferma ad Ischia. Allinterno del ponte, infatti, passano le tubazioni che continuano poi sotto la scala che porta a Vivara e proseguono verso Ischia per vie sottomarine, grazie al principio dei vasi comunicanti che mantengono costante il flusso. Fino al 1999, prima cioè che i cancelli di Vivara fossero chiusi a causa dellinagibilità del ponte, era possibile partecipare a visite guidate gratuite. Il 15 luglio 2001, Vivara è entrata ufficialmente nel guinness book dei primati grazie al ponte tibetano più lungo del mondo, costruito tra il promontorio di S Margherita e lisolotto di Vivara, appunto. Levento è stato organizzato dallassociazione Sportchallengers, presieduta da Carlo Ferrari. Il ponte, lungo 362 metri, è stato costruito dal 2 al 10 Luglio con 40 tubi innocenti, 40 morsetti, 34 picchetti di un metro e mezzo, 2500 metri di corda, 500 m di cavi dacciaio, 1 trivella e 1 verricello. Il ponte, lungo 362 metri, è stato costruito dal 2 al 10 Luglio con 40 tubi innocenti, 40 morsetti, 34 picchetti di un metro e mezzo, 2500 metri di corda, 500 m di cavi dacciaio, 1 trivella e 1 verricello.
![]() |
|
Copyright @ 2000-2012 Tutti i diritti riservati-Procida.net - info@procida.net